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Newsletter, come funziona e perché conviene

Inviare newsletter è strategia, poter creare nel tempo un rapporto diretto con i clienti è una scelta.

La newsletter è uno strumento che permette in pochi passaggi di inviare una mail ad una lista di persone. Sono 3 gli ingredienti da considerare quando si parla di newsletter:

1) Lo strumento tecnico per creare la mail e inviarla

2) La gestione della lista di nominativi (database)

3) La strategia (cosa scrivere nella mail)

Mandare newsletter non è mandare mail, quella è una operazione meccanica, mandare newsletter è una strategia di lavoro che coinvolge direttamente l'azienda e il cliente finale.

Newsletter, come funziona e perché conviene

Newsletter: la parte tecnica

La parte tecnica della newsletter permette di gestire

  • La raccolta dei dati: noi proponiamo soluzioni con iscrizione double opt in e disiscrizione immediata.
  • La realizzazione della mail: noi abbiamo diverse opzioni: un editor di testo con una serie di template a scelta o con template fatti su misura e un editor avanzato che permette di gestire vari blocchi scegliendo anche colori e sfumature
  • L'invio della mail: noi proponiamo un servizio con smtp dedicato personalizzabile nei crediti in base alle esigenze dell'azienda
  • L'analisi dei dati post invio: email inviate, email consegnate, email con errori, email lette, email che hanno cliccato link presenti nel messaggio ed eventuali conversioni (questo è un dato che si può ricavare ma dipende da come si attua la strategia)

Quali possono essere le criticità della parte tecnica per inviare newsletter?

Le criticità nella parte tecnica per inviare newsletter possono essere nella raccolta dati (esempio se non si usa il sistema double opt in si rischia di avere email sbagliate, perché appunto non controllate); nella gestione dell'invio, se non si usa un servizio smtp dedicato all'invio di newsletter si rischia di compromettere l'invio. La scelta sbagliata del servizio (esempio un IP dedicato quando non serve averlo, rischia di rendere l'invio spam) o scelta di servizi gratuiti senza capire bene come funzionano. Non ha senso usare la posta elettronica per inviare newsletter, meglio usare solo servizi dedicati (a meno che il database non sia di poche centinaia di utenti, allora anche la mail può bastare a discapito però dell'analisi dei dati di invio, che difficilmente possono essere tracciati).

Newsletter: la gestione o creazione del db

Uno degli aspetti più delicati della newsletter è la gestione o creazione del db. Il database è concretamente la lista di persone che riceveranno la mail.

  • Mai comprare indirizzi email
  • Mai noleggiare indirizzi email
  • Mai condividere indirizzi email
  • Mai prendere indirizzi email dal web

Ogni utente deve conoscere il mittente e deve essere consapevole della ricezione della newsletter. Possiamo discutere per ore sull'efficacia di un db comprato, non funziona (se fa piacere un confronto 04451716445). Nessun fornitore di servizi smtp autorizza l'invio a db comprati perché il rischio di essere segnalati come spammer è altissimo. Quando si fa un invio ad un db comprato nella maggior parte dei casi si compromette il sistema di invio, sia che si usi un IP dedicato, sia che si usino IP a rotazione (il problema non è lo strumento ma il database compromesso).

Perché non funziona inviare newsletter a database comprati?

Non funziona inviare newsletter a database comprati perché quei database sono venduti N volte e ricevono al giorno tanti messaggi email da persone sconosciute che spesso mettono nello spam anche mittenti conosciuti. Abbiamo esperienze dirette, abbiamo contattato clienti "comprati" con db che a detta dei venditori erano profilati, attivi e di altissima qualità (un cliente ci ha raccontato di ricevere di media 150 email al giorno, tanto da cambiare indirizzo email).

Non c'è strategia che possa appoggiarsi ad un db comprato, perché non c'è strategia che possa essere efficace quando un utente non è interessato (o per lo meno l'interesse verso la mail è del 1-2%)

Quali possono essere le criticità del database per inviare newsletter?

Le criticità del database sono nella qualità del database. Quando si invia e ci sono errori, vanno corretti (vanno tolte le mail con errore), le mail inesistenti vanno tolte, i clienti non interessati vanno tolti. Avere un sistema che filtra le iscrizioni con un sistema double opt in è fondamentale per non avere errori.

Il db sono clienti o potenziali clienti quindi non ha senso inserire persone non consapevoli perché o si disiscrivono o segnalano la mail come spam (e sono persone che sballano le statistiche).

newsletter: la strategia

Inviare newsletter è strategia. Ogni azienda deve studiare a tavolino, la propria strategia. Ogni azienda deve attuare strategie personalizzate. Non ci stancheremo mai di dirlo e ripeterlo. Inviare newsletter non significa inviare email, ma attuare una strategia che mette in contatto il cliente e l'azienda!

Sconti a caso? pericolosi, possono disturbare chi ha appena fatto un acquisto, possono portare il cliente a comprare solo quando l'azienda propone sconti o coupon. Ogni azienda deve creare un programma di lavoro e condividerlo il più possibile con i clienti iscritti, creando un qualcosa di unico.

L'utente iscritto alla newsletter è un potenziale cliente che non richiede investimenti per essere trovato e per la conversione a cliente quindi è strategia saperlo coinvolgere e saperlo "coccolare".

La tracciatura del dato

Ci sono tanti aspetti strategici da analizzare nell'invio di una newsletter aziendale ma uno dei principali, dal nostro punto di vista, è la possibilità di tracciare la resa di una serie di invii. Se si fanno sconti, ad esempio, è possibile capire quante persone li hanno visti, quante persone sono passate dalla mail al sito, quante persone poi hanno fatto l'acquisto.

Non sempre lo sconto è attraente, a volte un prodotto di punta, che viene scontato, non rende come a prezzo pieno e questo attraverso i dati di invio, è possibile verificarlo. Saper gestire i flussi è strategia, mandare mail che portano il cliente al sito è strategia, saper leggere i dati aiuta la strategia (noi ad esempio sconsigliamo di fare atterraggi uguali con strategie differenti perché si fa confusione, meglio dividere gli atterraggi e valutarne l'andamento o fare strategie diverse, sulla stessa pagina, in tempi differenti).

Newsletter Vs carta stampata

Anche in questo caso i confronti aiutano a capire quanto sia potente la newsletter come strumento di marketing; si pensi ad esempio alla carta stampata in cui un errore se stampato non può essere corretto, nessuna tracciatura su consegne e resa dell'investimento. La newsletter è mirata e permette anche di profilare il cliente (anzi nel tempo sarà lui a profilarsi, invitando l'azienda ad aggiornarlo su specifiche categorie di prodotti o argomenti).

Parliamo di giornali locali o nazionali? Ecco che uno spot può essere analizzato in base alla vendita del giornale (vendute tot copie) ma chi lo legge e chi interagisce con lo spot è abbastanza difficile da definire.

Perché si investe nel servizio newsletter?

La newsletter è un servizio che il cliente vuole ricevere, quindi in base alle premesse di iscrizione, si aspetta informazioni, sconti attivi (meglio ancora se esclusivi), sconti programmati, offerte multiple, anteprime su nuovi arrivi o anteprime su ultime occasioni, coupon dedicati. Sono solo alcuni spunti che possono essere analizzati e valutati dall'azienda per attuare una strategia conservativa e di fidelizzazione del cliente.

Essere parte del db significa per il cliente avere vantaggi, sempre!

Rapporto esclusivo con il cliente

Un altro aspetto che passa sempre in sordina quando si parla di newsletter è il rapporto diretto ed esclusivo che si può creare con il cliente.

Il cliente che si iscrive al servizio autorizza l'azienda a contattarlo con una mail. È un privilegio sotto tanti punti di vista avere un cliente che sceglie di iscriversi alla newsletter.

  • L'entusiasmo di essere iscritto
  • L'entisiasmo di poter ricevere email esclusive
  • L'aspettativa

Mandare newsletter non è mandare una mail ma è strategia! Ogni volta che si fa un invio, ci si dovrebbe ricordare di questi aspetti.

Il cliente usa i prodotti/servizi dell'azienda e può avere spunti interessanti sulle criticità, può avere soluzioni, può avere idee. Quante volte capita di usare un prodotto e nel tempo chiedersi perché hanno scelto una soluzione piuttosto che un'altra; magari non c'è motivo, magari nessuno ha fatto notare all'azienda che con qualche piccola modifica il prodotto potrebbe essere migliore, più performante, più utile, più pratico.

La newsletter non è solo sconti e promozioni, anteprime o gruppi d'acquisto ma anche riuscire a scambiarsi idee con il cliente e acquisire preziose informazioni (del resto se si è iscritto ad un servizio significa che vuole essere partecipe).

Quali possono essere le criticità nella strategia per inviare newsletter?

Le criticità nella strategia per inviare newsletter possono essere solo la non strategia; il pensare che inviare una mail sia solo inviare una mail.

Le criticità nella strategia per inviare newsletter possono essere nel messaggio della mail, quando non è parte di un progetto di marketing, quando ci si dimentica delle premesse della registrazione.

Sconti a caso, sconti su prodotti che non si vendono neanche se si regalassero (purtroppo capita di avere dei prodotti che non hanno riscontro e continuare a spingerli con la newsletter non sempre funziona), omaggi senza pensare a quello che si sta facendo, la non costanza. Una grande criticità strategica è la non cura del messaggio che si manda con la mail, spesso infatti si trovano errori o si ricevono email che sono palesemente mandare senza un attimo di attenzione, senza voglia, senza cuore.

Il messaggio della mail deve essere deciso, chiaro, semplice e deve portare il cliente ad una specifica pagina del sito (anche per tracciarne i dati). Poi nel sito il cliente è a casa, è dentro l'azienda e si inizia un altro percorso.

Perché conviene inviare newsletter?

La mail è pratica, veloce e discreta. Inviare newsletter è molto economico rispetto ad altre operazioni di marketing (con meno di 1000 euro all'anno si hanno servizi molto performanti) e permette di costruire un rapporto con il cliente.

 

Inserito il:25/09/2023 17:26:57
Ultimo Aggiornamento:09/04/2024 12:01:39
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